Si definisce Carbon Neutrality o neutralità carbonica uno stato di emissioni zero dato dal raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni inquinanti, effettivamente prodotte, e le azioni messe in atto per compensarle, per esempio attraverso l’assorbimento del carbonio rilasciato nell’atmosfera.
Come sicuramente saprai, ogni nostra azione, anche il semplice invio di una mail, produce emissioni inquinanti. Raggiungere la neutralità carbonica per un’azienda non significa in assoluto non emettere CO2 nell’atmosfera, cosa che sarebbe impossibile, ma piuttosto:
Vediamo insieme come lavorare su questi due punti.
Il primo passo per un’azienda che vuole raggiungere la carbon neutrality è indubbiamente quello di tagliare il più possibile le emissioni.
In che modo?
Una parte importante riguarda sicuramente le fonti energetiche di approvvigionamento: scegliere fonti rinnovabili, meglio ancora attraverso l’autosostentamento energetico derivante, per esempio, dall’installazione di impianti fotovoltaici aziendali, riduce sensibilmente l’impatto che le attività di produzione aziendale hanno sull’inquinamento atmosferico.
Un altro passo fondamentale riguarda la digitalizzazione di flussi, processi e strumenti: dalla carta dei documenti, il cui utilizzo può essere sensibilmente ridotto attraverso la loro digitalizzazione, all’organizzazione di eventi, che nella modalità full remote sono molto più sostenibili, dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale.
Queste sono solo alcune delle azioni che si possono mettere in atto per ridurre concretamente la propria carbon footprint, cioè l’impronta inquinante.
Tra queste, rientrano anche il miglioramento dei processi produttivi, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie all’avanguardia che in molti settori consentono di ridurre scorie e scarti di lavorazione, oppure la quantità di acqua utilizzata, tutelando così le risorse idriche.
E il resto delle emissioni?
Ciò che non si riesce a tagliare dovrà necessariamente essere compensato.
Come abbiamo detto, pensare di NON emettere più CO2 è un’utopia, qualcosa di irrealizzabile per un’azienda. Tuttavia, una volta ridotte al minimo le emissioni, è possibile compensare quelle che restano attraverso progetti certificati di neutralità carbonica.
Il modo migliore per farlo è acquistare crediti di carbonio, certificati secondo standard internazionali, che consentono di finanziare progetti di riduzione delle emissioni, ad esempio grazie al rimboschimento di aree verdi, e all’investimento in infrastrutture per la produzione di energie rinnovabili.
Per ogni credito acquistato, si elimina dall’atmosfera una tonnellata di CO2: il primo passo da fare quindi, se si punta alla neutralità carbonica, è il calcolo delle emissioni inquinanti prodotte dalla propria azienda su base annuale, in modo da capire quanti crediti acquistare per compensarle, e stilare di conseguenza un piano di investimento.
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