Assistenti di direzione e leadership: si tratta di un binomio indispensabile per ottenere successo e portare a casa risultati importanti.
Gli assistenti di direzione non amano le luci della ribalta. Preferiscono agire nell’ombra, svolgendo un’attività di supporto attivo alla leadership, generalmente incarnata dal presidente con cui l’assistente di direzione lavora a stretto contatto. Ma anche supportare il ruolo del leader di un’organizzazione richiede una serie di skill e competenze: in particolare, è indispensabile definire gli obiettivi cruciali per la crescita della propria organizzazione, che si tratti di un’azienda, una cooperativa o un’associazione.
Vediamo come fare.
La definizione degli obiettivi è una parte fondamentale del lavoro di un assistente di direzione: ma come fare a capire se gli obiettivi che si vuole raggiungere sono quelli “giusti”, per la propria carriera professionale ma anche e soprattutto per la propria organizzazione?
In altre parole, come fare ad individuare gli obiettivi giusti, cioè che vale la pena raggiungere?
Un obiettivo è giusto nella misura in cui soddisfa alcuni requisiti. Oltre ad essere in linea con la vision, la mission e i valori della tua organizzazione, nonché con gli obiettivi strategici superiori della tua organizzazione, un obiettivo “giusto” deve superare il test “SMART”.
Utilizzare il metodo SMART è un modo sicuro per stabilire obiettivi concreti, realistici e coerenti con i reali bisogni della tua azienda.
Cosa significa l’acronimo “SMART”?
1. Specific, ovvero specifico, chiaro.
Ruoli, strumenti e strategie per portarlo a termine devono essere ben definiti e non deve esserci alcuna possibilità di fare confusione tra questo e altri obiettivi o sulle modalità di raggiungimento. Per soddisfare questa regola un obiettivo deve essere in grado di rispondere alle 5 W del giornalismo (tranne la “W” di “When”, che viene rimpiazzata da quella di “Which”: per le tempistiche infatti si può far riferimento al punto 5, Time-Based).
Questo significa che i progressi fatti nel tempo devono poter essere tracciati, in modo da poter verificare costantemente di stare procedendo nella direzione giusta.
Chiediti:
E individua gli strumenti adatti a rispondere a queste domande.
3. Achievable, ovvero realizzabile.
Niente voli pindarici, il tuo obiettivo deve essere concreto anche se ottimistico e non devono esserci vincoli di nessun genere alla sua realizzazione (ad esempio di natura finanziaria).
Chiediti:
Se hai dubbi sulle risposte, forse il tuo obiettivo non è così facile da raggiungere come credevi e ti conviene rielaborarlo.
4. Relevant, ovvero rilevante.
Rilevante vuol dire importante, importante per te, nell’ambito della tua carriera personale, e per la tua organizzazione. Un obiettivo per cui vale la pena impegnarsi spendendo tempo, denaro e competenze nella sua concretizzazione.
Chiediti:
Significa legato al tempo, soggetto ad una “data di scadenza”. In parole povere, significa poter stabilire una data entro la quale si prevede il raggiungimento dell’obiettivo, e se necessarie delle date intermedie che segnano i progressi lungo il percorso.
Chiediti:
Se i tuoi obiettivi soddisfano questi requisiti sei già sulla buona strada.
Proviamo a fare un esempio pratico.
Se l’esigenza della tua organizzazione è quella di aumentare il coinvolgimento dei soci nelle decisioni comuni, un obiettivo SMART potrebbe essere:
Riuscire ad aumentare del 30% la partecipazione dei soci alla prossima assemblea di bilancio implementando l’opzione videoconferenza da remoto.
Questo obiettivo risulta essere:
Ora per procedere hai bisogno solo del consenso del tuo dirigente: sarà lui ad avere l’ultima parola su tempistiche, budget stanziato, risorse etc.
Utilizzando il metodo SMART per la definizione degli obiettivi difficilmente otterrai un rifiuto. Inoltre, il tuo lavoro sarà più lineare e rapido, permettendoti di risparmiare tempo prezioso che potrai dedicare ad altre attività, come la formazione e l’aggiornamento.