Non è certo un mistero che il settore degli eventi in presenza abbia attraversato e stia tuttora attraversando un momento di crisi.
L’emergenza sanitaria ha colpito duramente il mercato degli eventi dal vivo, costringendoci a spostare l’incontro su un piano virtuale e accelerando quel processo di digitalizzazione che in molti settori non si era ancora avviato.
Una scelta obbligata, che tuttavia ha rappresentato per molti un’occasione di crescita e di sviluppo: nuove modalità e nuove opportunità di incontro sono emerse in questi due anni concitati e difficili, e ora il settore degli eventi in presenza ha decisamente bisogno di una scossa.
Se da una parte il mondo combatte ancora contro il Covid, dall’altra c’è già chi inizia a pensare al futuro, o meglio, al presente. Un presente fatto di una nuova normalità, in quasi ogni ambito della nostra vita personale e professionale, e anche nel settore degli eventi in presenza.
Dopo due anni trascorsi tra distanziamento sociale e lockdown c’è tanta voglia di tornare a incontrarsi dal vivo, ma anche tanta prudenza. Il settore degli eventi dal vivo in questo momento è investito da un’ondata di rinnovato entusiasmo, ma ha bisogno di darsi nuove regole e nuove prospettive per tornare a fiorire.
Tutto ciò che in passato ha caratterizzato gli eventi in presenza non basterà più a regalare ai partecipanti un’esperienza indimenticabile: nuove esigenze e quindi nuove aspettative stanno lentamente emergendo in questa che, a tutti gli effetti, rappresenta una fase di transizione verso il new normal.
La parola chiave dei prossimi anni sarà sicuramente “ibridazione”.
A farla da padrone saranno gli eventi in modalità Hybrid e Phygital, che prevedono la presenza dei soli relatori per l’ibrido e di una porzione di pubblico per il Phygital, mentre gli altri partecipanti sono connessi da remoto.
Al tradizionale incontro dal vivo si aggiungono e si aggiungeranno sempre nuove modalità di partecipazione. Questo grazie all’apporto, quanto mai indispensabile, del digital e delle new technologies.
Il mercato degli eventi sta entrando di fatto in una nuova fase della sua esistenza, molto più fluida, in cui i partecipanti avranno la possibilità di scegliere (e si aspetteranno di poterlo fare) di volta in volta, come intervenire: in presenza, in diretta con accesso da remoto, addirittura in differita, accedendo ad una registrazione dell’evento.
Esperienze diverse (che avranno quindi anche costi diversi), ma tutte unite dal fil rouge della digitalizzazione: inviti via mail, area personale a cui accedere per ritrovare i contenuti pre e post evento, le registrazioni degli interventi e, perché no, le proprie note personali, gadget e utilities virtuali, scaricabili con un semplice clic.
Tutto ciò non sarà più un optional, ma la normalità: questo significa che entrerà a far parte delle aspettative di chiunque prenderà parte ad un evento nei prossimi anni.
Gli organizzatori di eventi devono essere consapevoli di tutto questo, per intercettare, comprendere e rispondere adeguatamente alle richieste di un mercato in evoluzione.
Quando, probabilmente molto presto, tutto questo diventerà la nuova normalità, bisognerà anche studiare nuovi modi per rendere un evento davvero memorabile: affidarsi a dei professionisti del settore allora non sarà più un optional, ma una vera necessità per le aziende che vorranno emergere e farsi ricordare.
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